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Il contributo locale (11) al termine noto
nell'equazione
-esima del sistema (9)
per un nodo
interno al dominio
o appartenente a
ha espressione:
 |
(16) |
Nel caso in esame, si è assunto
sen
cos
. L'integrale (16) non è facilmente risolubile in
modo esatto e ci limitiamo a ricavarne un'approssimazione per via numerica.
Se la discretizzazione del dominio è sufficientemente fitta, la funzione
non varia molto all'interno di
e può quindi essere
trattata come una costante. Approssimiamo
con il valore che essa assume
nel punto
baricentro dell'elemento
ottenendo:
che risulta uguale per tutti i nodo appartenenti al medesimo triangolo. Si
dimostra che assemblare i contributi definiti dalla (17) è
equivalente a calcolare la componente
-esima del termine noto globale come:
dove la sommatoria è estesa a tutti i triangoli che hanno un vertice nel
nodo
. In sostanza, si può dire che il termine noto è pari al prodotto tra
il termine noto della (1) e l'area di afferenza del nodo
, cioè
1/3 dell'area del patch di triangoli che condividono il nodo
. Può essere
quindi conveniente predisporre un vettore contenente l'area di afferenza
relativa a ciascun nodo della griglia di calcolo.
Per i nodi situati lungo il boundary
il termine noto locale ha
espressione:
 |
(19) |
Alla quantità calcolata mediante la procedura sopra illustrata per i nodi
interni ad
o situati su
va sottratto un integrale di
bordo esteso a tutti gli elementi contenenti il nodo
e con un lato posto
su
. La funzione base
lungo il lato dell'elemento
per il
quale
è uno degli estremi si riduce ad una retta che assume valore 1 su
e 0 in corrispondeza all'altro estremo (Figura 4). Utilizzando
ancora la ``midpoint rule'' e ricordando l'espressione di
cos
, il secondo integrale della (19) risulta:
dove
è il punto medio del lato di
posto su
ed
è la sua lunghezza. Come osservato in precedenza, l'assemblaggio dei
contributi (20) al termine noto è equivalente a modificare la
sua componente
-esima (18) aggiungendo il contributo:
cos |
(21) |
dove la sommatoria è estesa a tutti i triangoli che hanno un vertice nel nodo
ed un lato su
. In altri termini, la condizione di Neumann
(3) si impone modificando il termine noto dei nodi situati su
ed aggiungendovi l'opposto di
calcolato in
moltiplicato
per la lunghezza del segmento afferente al nodo
lungo
, cioè
1/2 della lunghezza totale dei segmenti di bordo che condividono il nodo
.
Anche in questo caso può essere conveniente predisporre un vettore contenente
la lunghezza del bordo afferente a ciascun nodo su cui viene assegnata una
condizione di Neumann.
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Massimiliano Ferronato
2006-11-13