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Figura 3:
Generico elemento triangolare
,
,
.
|
Suddividiamo il dominio
in elementi triangolari
ed indichiamo con
la soluzione approssimata sull'elemento
:
 |
(12) |
Nel generico elemento triangolare di Figura 3
varia
linearmente in funzione delle variabili nodali
,
,
, che
rappresentano la soluzione
sui nodi
,
,
. Le funzioni di
forma
, infatti, sono calcolate utilizzando un'interpolazione lineare e
sono convenientemente scelte in modo tale da:
- assumere valori non nulli solamente all'interno dell'elemento (supporto
locale);
- valere 1 sul nodo cui sono associate e 0 sugli altri.
Esse assumono pertanto l'espressione:
dove
è l'area dell'elemento:

,
i coefficienti
,
e
sono dati da:
e gli altri si ottengono con una permutazione degli indici in senso antiorario:
L'andamento delle funzioni basi
è mostrato in Figura 4.
Figura 4:
Funzioni base lineari definite sul generico triangolo di vertici
,
,
.
|
Il termine generico della matrice locale del sistema FEM (detta matrice
di rigidezza locale) dalla (10) vale:
![$\displaystyle h_{ij}^{(e)} = \int \!\!\! \int_{{\cal S}^{(e)}} \; \left[ \frac{...
...rtial y} \right] dS^{(e)} = \frac{1}{4 \Delta} \left( b_i b_j + c_i c_j \right)$](img81.gif) |
(14) |
e quindi la matrice di rigidezza locale
per un elemento triangolare
a 3 nodi si può esprimere come:
![$\displaystyle H^{(e)} = \frac{1}{4 \Delta} \left\{ \left[ \begin{array}{ccc} b_...
...& c_j c_j & c_j c_m c_m c_i & c_m c_j & c_m c_m \end{array} \right] \right\}$](img83.gif) |
(15) |
I contributi (15) vanno assemblati nella matrice di rigidezza globale
attraverso la matrice dei puntatori TRIJA, costruendo in tal modo
il vettore reale SYSMAT dei termini non nulli della matrice di rigidezza.
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Massimiliano Ferronato
2006-11-13