Date due matrici quadrate e
di ordine
si definisce problema
generalizzato agli autovalori ed autovettori la ricerca degli scalari
e dei vettori
tali che:
Il problema generalizzato può facilmente ricondursi in linea teorica a quello
fondamentale semplicemente premoltiplicando ambo i membri dell'equazione
(38) per :
Si assuma che e
siano due matrici simmetriche e definite positive.
Questa eventualità è di norma verificata nelle applicazioni ingegneristiche
in cui si voglia determinare l'autovalore minimo per il problema generalizzato
in un modello discretizzato mediante gli elementi finiti. Si può in tal caso
definire una nuova forma quadratica definita positiva:
La minimizzazione del campo scalare per determinare l'autovalore minimo
del problema generalizzato può essere effettuata applicando sempre lo schema
del GCM alla (40). Ripetendo la procedura descritta nel paragrafo
precedente, si cercherà di approssimare
mediante una successione
di vettori
costruiti secondo la formula ricorrente:
Lo schema va inizializzato scegliendo un vettore arbitrario e
calcolando i corrispondenti
,
e
. Si procede con la stima
della nuova approssimazione (41) mediante la (49), per la
quale vanno adottate le definizioni (42)-(47) e
(48). Se la condizione (51), calcolata mediante la
(50), è vericata, si assume
e
. Altrimenti, si aggiorna
con la (52)
mediante la (53) e la (54), e si ritorna alla (41).
Si osservi, infine, che la stima dell'autovalore minimo e dell'autovettore ad
esso associato per un problema generalizzato è più costosa dell'analogo
problema non generalizzato. Ad ogni iterazione si devono, infatti, calcolare
5 prodotti matrice-vettore: ,
,
,
e
(i prodotti
e
sono infatti disponibili
dall'iterazione precedente). Tale spesa aggiuntiva non è comunque
paragonabile a quella che sarebbe necessaria invertendo inizialmente la
matrice
ed applicando la procedura descritta nel precedente paragrafo
alla matrice
.