Il metodo del Gradiente Coniugato Modificato (GCM) si basa sulla tecnica del Gradiente Coniugato (GC) sviluppata nei primi anni '50 da Hestenes e Stiefel per la soluzione di sistemi lineari con matrice simmetrica e definita positiva. Secondo il metodo del GC, la soluzione del generico sistema:
Lo schema del GC va inizializzato scegliendo un vettore soluzione arbitrario
, il corrispondente residuo
e ponendo
.
Si applicano quindi in successione le formule ricorrenti (2),
(5) e (6) mediante le (4) e (8) finché una
opportuna norma del residuo, ad esempio la norma euclidea, risulta inferiore
ad una prefissata tolleranza. Si osservi che è generalmente molto più
conveniente fissare la tolleranza in funzione della norma del termine noto. Il
residuo, quindi, su cui viene effettivamente eseguito il controllo sarà
quello relativo:
Si può dimostrare che il vettore risulta ortogonale ai precedenti
e che, pertanto, il residuo
-esimo, avendo indicato
con
la dimensione del sistema (1), deve necessariamente essere
nullo. A causa degli errori di arrotondamento del calcolatore, tuttavia, ciò
non si verifica ed il GC, pur essendo teoricamente un metodo diretto, va
catalogato fra le tecniche iterative. In conseguenza a questo aspetto, che
incide negativamente sulla performance del solutore, il GC, se non
opportunamente accelerato, non offre alcun vantaggio rispetto ai metodi diretti
classici.
La convergenza del GC risulta particolarmente accelerata qualora gli autovalori
della matrice siano raggruppati attorno ad unico valore, il che corrisponde
ad interpretare geometricamente l'iper-ellissoide associato alla matrice
come quasi-sferico. Si può, pertanto, cercare di risolvere un nuovo sistema:
Riscrivendo le equazioni del GC per il sistema (11) e successivamente
ripristinando le variabili originali, si ottiene lo schema del Gradiente
Coniugato Modificato (GCM):
Lo schema del GCM si colloca, allo stato attuale, fra i metodi più moderni ed
efficienti per la soluzione di sistemi lineari sparsi, simmetrici e definiti
positivi, quali tipicamente si possono derivare dall'applicazione del metodo
degli elementi finiti in svariati problemi di ingegneria civile, ambientale,
meccanica, ecc. Uno dei punti vincenti del GCM sta nella semplicità di
implementazione e nel ridotto costo computazionale rischiesto ad ogni
iterazione, essendo le operazioni più dispendiose limitate a due prodotti
matrice-vettore ( e
). Tuttavia, per sfruttare
appieno da un punto di vista computazionale le potenzialità di tale tecnica
è opportuno memorizzare la matrice del sistema non in forma tabellare, bensì
in forma compatta. Sarà pertanto necessario ri-programmare l'operazione di
prodotto matrice-vettore secondo questa nuova notazione, come vedremo in
seguito. A tali costi, va infine aggiunto quello per il calcolo iniziale della
matrice di precondizionamento
e della sua applicazione nello schema
(13)-(14).